Risorse, visione e coesione per le nuove infrastrutture di un’Italia competitiva

Agronetwork Donato Rossi, Massimiliano Giansanti, Daniele Rossi, Massimo Sabatini

Convegno Agronetwork - Confagricoltura 12 dicembre 2018

“LE POLITICHE DI COESIONE PER LA COMPETITIVITÀ E LA SOSTENIBILITÀ DELL’AGRICOLTURA:

RETI, INFRASTRUTTURE, TERRITORIO”.

Strategia nazionale per il mercato internazionale: il futuro dell’agroalimentare è legato alla capacità di cogliere benefici e opportunità dei mercati esteri. Agronetwork si adopera per la competitività e la sostenibilità dell’agricoltura italiana.

Necessità di nuove infrastrutture

Agronetwork Giuseppe Blasi, Leonardo Di Gioia, Michele Dau, Antonio Caponetto

Un sistema infrastrutturale moderno è urgente per economia italiana e particolarmente per l’agricoltura che, anche lontano dalle aree urbane o comunque meglio attrezzate, ha particolari esigenze di trasporto e di risorse, idriche, energetiche ma sempre più anche informative e comunicative.

Il buon apporto del settore agroalimentare all’economia italiana, possibile anche per la capacità di sviluppo internazionale della nostra agroindustria, rischia di infrangersi sui dati delle dotazioni infrastrutturali che pongono il nostro paese in posizione ben inferiore alle sue dimensioni e ai risultati economici.

Il seminario: conoscere e condividere per risolvere

Il pubblico professionale presente Agronetwork
Il pubblico professionale presente

L’associazione Agronetwork il 12 dicembre 2018 ha dedicato al tema “infrastrutture” un incontro di lavoro pubblico, convocato assieme al socio fondatore Confagricoltura che ha ospitato l’evento nella sede nazionale di palazzo Della Valle a Roma. La necessità di raccordo tra locale e internazionale e di inquadramento sistemico di problemi e soluzioni è implicita nel titolo Le politiche di coesione per la competitività e la sostenibilità dell’agricoltura: reti, infrastrutture, territorio.

Negli stessi giorni Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, e il direttore generale Francesco Postorino hanno nuovamente rappresentato al governo italiano  l’esigenza di  strutture e semplificazione.

Un aspetto nel quale Agronetwork può esprimere il proprio ruolo di confronto, analisi, proposta e azione è studiare la disponibilità di risorse pubbliche e private e la possibile ottimizzazione del loro impiego attraverso collaborazione nazionale di tutti i soggetti interessati.

Il taglio dei fondi comunitari in carenza di quelli nazionali

Massimiliano Giansanti Agronetwork
Massimiliano Giansanti

Il convegno ha evidenziato situazioni contraddittorie alimentate dalla carenza di fondi laddove quelli europei dovrebbero incrementare e non sostituire, come a volte invece accade, la spesa nazionale.

In apertura dei lavori Donato Rossi, componente della giunta di Confagricoltura nazionale, ha evidenziato la situazione dei fondi europei di coesione con la prevista riduzione del 7%, 2,7 miliardi di euro, della quota destinata all’Italia. Si tratta di risorse destinate soprattutto a superare il “gap” infrastrutturale tra nazioni e regioni europee.

I fondi della “politica di coesione” europea possono consentire la realizzazione delle infrastrutture necessarie all’Italia, particolarmente per il settore agricolo e agroalimentare. E’ importante utilizzare completamente le risorse, tanto più che la utilizzazione incompleta diventa argomento per ridurre i successivi stanziamenti a favore del nostro paese destinandoli ad altri.

Occorre, ha aggiunto Rossi, individuare gli investimenti infrastrutturali e di sviluppo economico e sociale del territorio prioritari per il settore agricolo, da cui partire per la politica del post 2020.

Comprendere i meccanismi ed evitare logiche in conflitto

Donato Rossi, Daniele Rossi Agronetwork
Donato Rossi, Daniele Rossi

Francesco Tufarelli, della presidenza del consiglio dei ministri, ha riferito delle esperienze di negoziazione in sede europea per la ripartizione dei fondi. Oltre al problema della non completa spesa di quanto assegnatole, l’Italia affronta il passaggio da paese considerato tra i bisognosi di sostegno a paese tra quelli che sostengono i nuovi venuti più deboli in una Unione Europea ampliata.

Antonio Caponetto, direttore generale dell’Agenzia per la Coesione Territoriale, ha analizzato i meccanismi che portano l’Italia a non utilizzare tempestivamente i fondi assegnatigli dall’Unione Europea, subendo in conseguenza la riduzione degli stanziamenti successivi a lei destinati.

Il sistema europeo prevede scadenze rigide e controlli molto puntuali che rendono maggiormente visibili problemi comuni all’insieme della spesa pubblica italiana. Questa ha tempi molto lunghi ma ciò dipende da carenze del sistema paese non risolvibili con i soli fondi europei per la coesione, pensati come integrativi e a volte usati come sostitutivi delle risorse nazionali.

Secondo Caponetto, si potrebbe iniziare a spendere i fondi assegnati per realizzare grandi misure condivise, senza aspettare la definizione e la verifica anche europea dei programmi complessivi  con la ripartizione interna, esito in Italia di una prassi burocratica molto lunga.

La scelta delle priorità è un aspetto molto delicato, sarebbe infatti paradossale e improduttivo pagare le infrastrutture per agricoltura e filiera connessa sottraendo altri fondi ai medesimi settori.

La situazione degli stanziamenti e dei progetti in Europa, come anche altri dati rilevanti per il tema della coesione tra nazioni e regioni dell’Unione può essere meglio conosciuta consultando la banca dati telematica “Open Coesione”, ha ricordato Massimo Sabatini, Direttore Politiche regionali e Coesione Territoriale di Confindustria.

Sabatini ha riportato all’attenzione del convegno alcuni dati tratti da “Open Coesione”. In particolare di 63 miliardi di euro destinati alle infrastrutture, il 27% sono stati assegnati ai trasporti e il 12% all’ambiente.

Ora si dovrà affrontare la riduzione delle risorse assegnate all’Italia connessa anche alla incompleta utilizzazione dei precedenti stanziamenti, parte dei quali sono stati impropriamente utilizzati anche in sostituzione di risorse pubbliche nazionali.

Tuttavia l’indice di competitività regionale riconosciuto all’Italia nel confronto tra territori europei è complessivamente scarso, soprattutto nelle aree meridionali, anche per le carenze di accessibilità delle infrastrutture per persone e cose (intesa come tempi di raggiungimento).

Dopo aver riportato vari esempi di programmi europei utili alla semplificazione delle procedure, Sabatini ha sottolineato l’importanza del ruolo svolto dai rappresentanti di interessi, come le confederazioni imprenditoriali, per raggiungere decisioni opportune.

L’idea di dare la precedenza ai progetti più rapidamente realizzabili non è condivisa da Leonardo Di Gioia, assessore all’agricoltura della regione Puglia che riferisce del successo ottenuto dalla sua regione, con il pieno impiego dei fondi comunitari. Al contrario non sono ancora stati spesi parte dei fondi che i governi nazionali hanno voluto riallocare presso i ministeri.

Nelle regioni alcuni assessorati sono orientati alla spesa e altri al controllo potendo a volte frenare l’attività dei primi. Le procedure in genere dovrebbero essere semplificate. Ma gli ostacoli alla realizzazione di gran parte delle opere vengono soprattutto dall’eccessivo contenzioso.

L’assessore ha ringraziato le associazioni impegnate per la discussione della valorizzazione dei fondi comunitari.

Superare gli squilibri nella filiera

i Antonio Caponetto, Donato Rossi, Daniele Rossi Agronetwork
Antonio Caponetto, Donato Rossi, Daniele Rossi

Limiti del sistema Italia, legati anche a carenze e costi dei servizi infrastrutturali, sono all’attenzione dell’OCSE presente con Michele Dau. La motivazione a lavorare congiuntamente per migliorare e sviluppare la filiera è compromessa, ad avviso di Dau, dallo squilibrio tra operatori, dei quali alcuni sembrano vivere di rendita mentre altri hanno margini troppo ridotti.

Dau ha lamentato la carenza di visione strategica generale, osservando che i piani di investimento pubblico in Italia tendono ad essere definiti per somma di azioni di lobbying locali e a comprendere progetti molto vecchi, a volte non più rispondenti alle esigenze attuali.

Mentre gli italiani si attardano in un dibattito primitivo, fermo a se fare o meno opere fisiche, restano trascurate le infrastrutture immateriali, come quelle informative, necessarie alle stesse scelte e alle ottimali utilizzazioni delle opere.

Nel frattempo la logistica dell’agroalimentare italiano dipende dal punto di vista del nord Europa dove si trova la parte prevalente ed indirizzata verso l’est della logistica europea.

Per uscire da questa situazione servono idee lucide.

Realizzazioni strategiche avviate

f Michele Dau Agronetwork
Michele Dau

Alcune delle attività di potenziamento infrastrutturale impostate in Italia sono state presentate da protagonisti di questo impegno.

Giorgio Martini della Agenzia per la Coesione Territoriale ha introdotto il tema degli accordi di partenariato su obiettivi tematici soffermandosi, con una presentazione audiovisiva, sul valore strategico della “agenda digitale” e particolarmente della generalizzazione della “banda ultralarga” per le relative trasmissioni.

Della realizzazione di questo obiettivo ha parlato Andrea Rossi, riferendo degli incarichi assunti dalla società Open Fiber per realizzare, in fibra ottica, gran parte della della banda ultralarga, capace di servire tutti i territori e le popolazioni in Italia. L’uso di queste nuove strutture sarà fornito agli operatori che vendono connettività al mercato degli utenti finali.

Marco Pezzaglia, Gruppo Professione Energia, ha ricordato che le infrastrutture energetiche sono tra quelle fondamentali ed ha spiegato come siano ora ripensate per gli obiettivi europei di efficienza  energetica e contenimento dell’inquinamento, fino anche alla “decarbonizzazione”,

Articolazione locale e coordinamento europeo sono necessari a risolvere i problemi energetici dei territori anche valorizzando fonti rinnovabili e autoproduzione.

Le nuove fonti sono diffuse sul territorio, portano a nuovi modelli affiancando al mercato generale auto-approvvigionamento e articolazione locale multi utenze. La azienda agricola va considerata strumento essenziale per questa transizione energetica, con spazi per il fotovoltaico e l’eolico, a volte per l’idroelettrico. Biomasse e biogas sono fonti di energia immagazzinabili. Inoltre il terreno è il serbatoio che sequestra CO2 dall’atmosfera.

Il segretario generale di Agronetwork, Daniele Rossi, ha osservato che gestire tale complessità è impegnativo e richiederebbe una preparazione dell’imprenditore agricolo.

Il ministero per l’Agricoltura era presente con Giuseppe Blasi che ha mostrato i dati crescenti negli anni dei danni da siccità in Italia ed ha riferito del programma nazionale per il sostegno allo sviluppo delle infrastrutture irrigue, per il quale sono state raccolte e destinate a spesa centralizzata piccole percentuali di fondi europei, altrimenti destinati a spesa decisa localmente.

Il ministero tende a finanziare progetti esecutivi rapidamente realizzabili, a condizione che rispondano a criteri verificati in collaborazione con le regioni. Queste devono anche sostenere le capacità progettuali degli enti compresi nei propri territori.

"Stanare" l'innovazione presente nel paese

r Christian Iaione
Christian Iaione Agronetwork

Un appello a valorizzare quello che in Italia mostra di poter funzionare e le capacità presenti tra i cittadini è venuto da Christian Iaione Co-Direttore di LabGov.City dell’Università LUISS, uno dei soci fondatori di Agronetwork.

Iaione ha invitato a “stanare l’innovazione che c’è nel paese; perché ce ne è tanta”.

Si tratta anche di innovazione sociale, un ambito dove c’è tantissimo da fare e, anche attraverso la rete WEB, si riscontrano e possono entrare in relazione remota esperienze innovative di partecipazione sociale, come ad esempio “gli orti urbani”, che, pur non risolvendo direttamente problemi su vasta scala, confermano potenzialità e la esistenza di un’utenza interessata a produzioni di qualità.

Marco Miserocchi ha portato l’esempio dell’accordo Confagricoltura e Topcon Agriculture per l’agricoltura di precisione, fortemente sostenuta da soluzioni digitali.

 

Sulle potenzialità di un approccio scientifico ai problemi dell’agricoltura è intervenuta anche una rappresentante del CREA, Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria.

Maggiore coesione per maggiore competitività

Marco Miserocchi Agronetwork
Marco Miserocchi

Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, ha concluso i lavori chiarendo l’importanza che gli imprenditori agricoli riconoscono al tema della coesione, tanto che lui, tra le prime cose fatte dopo essere stato eletto presidente, ha chiesto ad un componente della giunta di occuparsene.

Le politiche della coesione sono utili per rendere competitive agricoltura ed economia complessiva in Italia. Difatti la coesione è premessa alla competitività e va considerata in tutti i suoi aspetti, nella consapevolezza che le politiche per la coesione consentono politiche per lo sviluppo.

L’economia Italiana, particolarmente agricola, si trova penalizzata dipendendo da strutture del nord Europa per le carenze infrastrutturali dell’Italia come quelle viarie e addirittura portuali.

L’agricoltura italiana ha bisogno di un sistema infrastrutturale moderno ed efficiente, che garantisca la piena mobilità di persone e merci e l’accessibilità all’Europa di tutte le aree del territorio nazionale, rendendo il Paese competitivo sui mercati internazionali.

SCHEDA: alcuni numeri della carenza di infrastrutture in Italia

  • Nell’Europa a 28 l’Italia è al 21° posto per quanto riguarda le strutture portuali e aeroportuali, al 19° per quelle ferroviarie, al 18° per la rete stradale. E la copertura internet interessa solo il 77% del territorio, contro una media europea dell’82%.
  • Negli ultimi 10 anni, inoltre, gli investimenti infrastrutturali in Italia siano calati in maniera costante. Nel 2007 ammontavano a 13,66 miliardi di euro, nel 2010 a 3,39 miliardi di euro, nel 2015 a 5,15 miliardi di euro; mentre la Germania, sempre nello stesso anno, era a 11,69 miliardi di euro, la Francia a 10,01 miliardi di euro e l’UK a 9,07 miliardi di euro.
La sala del convegno a Palazzo Valle Agronetwork
La sala del convegno a Palazzo Valle

Presentazione di Giuseppe Blasi, Ministero Agricoltura: Infrastrutture Irrigue

Presentazione di Giorgio Martini, Agenzia per la Coesione territoriale: Fondi SIE per l’Agenda digitale

Presentazione di Marco Pezzaglia, Gruppo Professione Energia: Infrastrutture Energetiche

Presentazione di Andrea Rossi, Open Fiber: La Banda Ultra Larga