Il governo nazionale e le aspettative dell’agroindustria

Agronetwork - Aspettative agroindustria e Il governo nazionale

Il governo nazionale e le aspettative dell’agroindustria

Occorre rafforzare l’agroindustria italiana nel mondo globalizzato.

I propositi di Giuseppe Conte e la scelta di persone che conoscono il settore sono un punto di partenza per il confronto con gli imprenditori agricoli e della filiera.

 

Indicazioni governative apprezzate dal mondo agricolo

 “Il programma illustrato dal presidente Conte contiene positive indicazioni per le prospettive dell’agricoltura. I governi comunque vanno giudicati sulla base dei risultati raggiunti”. Il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, ha così commentato il discorso programmatico per il secondo incarico del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, alla Camera dei Deputati.

 

Il contesto attuale richiede competenza e visione ampia

Il settore agroindustriale richiede oggi concretezza inserita in una visione  ampia, alla quale la stessa Agronetwork è impegnata a contribuire. Nel mondo globalizzato è aumentata la complessità; molti aspetti sono collegati, particolarmente per l’Italia, paese che si distingue per la tipicità anche della propria gastronomia. Occorre definire al più presto strategie efficaci e varare un progetto per lo sviluppo e la crescita del settore primario e di quanto su esso si basa.

Soluzioni innovative, come quelle studiate e proposte nell’ambito di Agronetwork, possono migliorare molto i risultati dei singoli imprenditori e conseguentemente dell’intero comparto agroindustriale, a sua volta trainante per l’economia italiana. Occorrono però sostegni e un quadro di relazioni internazionali che favorisca l’espansione mondiale della quale il prodotto italiano si è mostrato capace.

 

Il ministero in mani che conoscono il lavoro dei campi

 La prospettiva che il governo comprenda e interpreti costruttivamente le esigenze del mondo agricolo e delle filiere connesse è avvalorata dalla nomina ai vertici del  ministero delle Politiche Agricole di due persone provenienti dal settore, il ministro Teresa Bellanova e il sottosegretario  Giuseppe L’Abbate.

 

Il sostegno al settore deve andare oltre il singolo incarico ministeriale

 Dimensione e delicatezza degli impegni richiedono però sostegno politico che va oltre la durata media di un governo e le competenze di un singolo ministero. La collaborazione offerta dalle organizzazioni del settore agroalimentare prosegue difatti quella assicurata al governo uscente ed in particolare al ministro Gian Marco Centinaio. Inoltre deve essere coinvolto il governo nel suo insieme e particolarmente i ministeri competenti per sviluppo economico, relazioni internazionali, ricerca scientifica.

Per gli agricoltori sono prioritari aspetti strategici come la riforma della Politica Agricola Comune e il contrasto alle conseguenze dei cambiamenti climatici, contrasto del quale gli agricoltori stessi possono essere partecipi.

E’ stato dunque apprezzato il riferimento fatto dal presidente Conte al ruolo più incisivo che l’agricoltura può svolgere per contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici e proteggere le risorse naturali; “mentre continua con il massimo rigore la tutela degli interessi dei consumatori, grazie anche ad un sistema di etichettatura a livello europeo e basato rigorosamente sulle indicazioni scientifiche.”

 

Alcune indicazioni dal mondo agricolo a governo

In proposito è tornato ad esprimersi Giansanti:  “L’obiettivo può essere centrato con il piano strategico che sollecitiamo da tempo, per far coesistere la maggiore sostenibilità ambientale con le esigenze di competitività delle imprese indispensabile per continuare ad accrescere la presenza sui mercati internazionali”. Per quanto riguarda il Made in Italy agroalimentare è “un’importante opportunità di crescita per l’economia, da realizzare anche con la costante azione delle nostre ambasciate”.

“Ci aspettiamo – ha aggiunto il presidente di Confagricoltura – un’immediata accelerazione per risolvere alcune emergenze del mondo agricolo: dalla Xylella alla cimice asiatica”.

“Il primo banco di prova del governo – ha osservato Giansanti – sarà costituito dalle misure per la crescita con la riduzione del cuneo fiscale, il rilancio degli investimenti per le infrastrutture, gli incentivi per la diffusione”.

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