Agroalimentare pronto ad attuare gli impegni di Cibus Forum 2020

Forum permanente e strategie politiche per sostenere l’aumento di produzione e competitività
La costituzione di un “forum permanente” della filiera agroalimentare è stata proposta dal presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, durante il Cibus Forum svoltosi a Parma lo scorso settembre.
L’idea è coerente con il proposito di strutturare la collaborazione nella filiera agroalimentare e il sostegno pubblico secondo strategie condivise e lungimiranti.
Federalimentare chiede sostegni per la filiera
La necessità di garantire sul mercato interno i più accessibili prodotti locali è dimostrata dall’ottima resilienza della “filiera della vita” durante le chiusure sanitarie. Questo aspetto non contrasta ma si incontra con il ruolo di volano della diffusione mondiale del “Made in Italy” dimostrata dall’agroalimentare e dalla ristorazione.

“L’industria alimentare, dopo essersi rivelata fondamentale nel periodo strettamente legato all’emergenza, può ancora fare da traino economico e tornare ai livelli pre crisi velocemente – ha dichiarato Ivano Vacondio, Presidente di Federalimentare – Questa sua forza, però, non deve essere scambiata per uno stato di benessere. Il 2020 è l’anno nero anche per il food&beverage che per riprendersi in fretta ha assoluto bisogno del sostegno da parte del Governo.
Mi riferisco in particolare ai finanziamenti a fondo perduto per il settore horeca (che devono essere ben più sostanziosi di quelli stanziati nel dl agosto), essenziali per far rialzare il settore della ristorazione. Se ci sarà questo supporto, sono convinto che entro la fine del prossimo anno l’industria alimentare tornerà ad essere il volano dell’economia italiana”.
Il ruolo della grande distribuzione

Mi riferisco in particolare ai finanziamenti a fondo perduto per il settore horeca (che devono essere ben più sostanziosi di quelli stanziati nel dl agosto), essenziali per far rialzare il settore della ristorazione. Se ci sarà questo supporto, sono convinto che entro la fine del prossimo anno l’industria alimentare tornerà ad essere il volano dell’economia italiana”.
Il punto di vista delle grandi aziende agricole

Teresa Bellanova Ministro delle Politiche Agricole e i rappresentanti delle associazioni imprenditoriali agricole sono intervenuti nella sessione di lavori dedicata al settore.
Bellanova si è unita al ministro degli Affari Esteri Luigi Di Maio e al sottosegretario Vincenzo Amendola, nel rassicurare gli imprenditori agricoli e alimentari riguardo l’impegno del governo nazionale, particolarmente in sede europea, non solo per garantire il necessario sostegno economico ma anche per evitare norme penalizzanti per l’Italia e per promuovere i rapporti commerciali utili all’esportazione.
Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, ha dichiarato “La pandemia avrà conseguenze di ordine strutturale sui consumi e, di conseguenza, sulle modalità di produzione dei nostri prodotti. Abbiamo davanti a noi grandi sfide, ma anche grandi opportunità. Oggi produciamo il 75% del nostro fabbisogno; dobbiamo arrivare al 100%. Produrre di più in modo più competitivo deve essere il nostro obiettivo, l’obiettivo di tutta la filiera. Ci sono ampi spazi di crescita sul mercato globale. C’è grande voglia di made in Italy, come dimostra la domanda di prodotto ‘fake’.”
Alcuni passaggi dell’intervento del presidente di Confagricoltura contribuiscono a chiarire anche aspetti sui quali è impegnata l’associazione Agronetwork, come il senso della ricerca scientifica applicata.
“Dobbiamo rafforzare il concetto di cibo strettamente legato all’agricoltura e opporci a quello fatto in laboratorio – ha continuato Giansanti -. Ciò non significa non utilizzare tutte le opportunità che le nuove tecnologie, anche genetiche, offrono. Dobbiamo produrre bene, ma dobbiamo anche farlo al minor costo possibile.”
Nel giudizio della Confagricoltura, la sottovalutazione di ricerca e innovazione è forse tra le cause della insufficiente attenzione alla necessità di coniugare la sostenibilità ambientale con quella economica.
La richiesta di Confagricoltura è che nei progetti che saranno finanziati con le risorse del “Next Generation UE” ci sia adeguato spazio per la diffusione in agricoltura delle più moderne tecnologie, per meglio tutelare le risorse naturali senza perdite di produzione.
Rischi di uso strumentale della sostenibilità ambientale
Denis Pantini di Nomisma, ha presentato una ricerca su come cambiano i comportamenti dei consumatori italiani nell’era post Covid. Pantini ha anche messo in guardia la filiera agroalimentare italiana: è necessario essere rapidi nell’affrontare la sfida del Green Deal, altrimenti si rischia che altri Paesi europei possano vantare una maggiore sostenibilità dei loro prodotti, tanto più che l’etichettatura a semaforo potrebbe definire i prodotti italiani come meno competitivi
Durante Cibus Forum 2020 è stato presentato un rapporto sull’andamento dei consumi nell’era del Covid realizzato dalla società di analisi di mercato Nielsen. Queste le grandi linee.
Dopo il boom nel lockdown le vendite del Largo Consumo si sono stabilizzate ma continuano a mantenersi positive.
Le famiglie, ormai abituate a nuove categorie di spesa, comprano ancora surgelati, latte uht, farina, pasta, riso, prodotti igienici, etc.
Il fattore prezzo sarà sempre più un fattore e continueranno a crescere le vendite nei discount e nei negozi specializzati. Avremo una polarizzazione dei prezzi, con una domanda crescente sia sul basso sia sull’alto prezzo, e decrescente nella fascia media. E l’e-commerce continuerà a