IL FUTURO È GIÀ PRESENTE

Il futuro è già presente
Tre imprenditori innovativi portavoce nel centenario di Confagricoltura
Tre giovani imprenditori agricoli sono stati scelti per presentare, con le proprie storie, l’innovatività del settore durante le celebrazioni del centenario di Confagricoltura.
Alle volte alcuni concetti, come le proposte di Agronetwork per il futuro dell’agroindustria, possono apparire auspici teorici per gli anni a venire.
Si tratta invece di un processo già avviato nel quale devono entrare sempre più imprenditori e che merita condivisione sistemica e sostegno pubblico per essere vincenti in un futuro non semplice.
La migliore conferma di questa concretezza è venuta da presenza fisica, voci e storie di protagonisti scelti tra i molti che proiettano in avanti l’imprenditoria agricola.
Il qualificatissimo uditorio, che comprendeva il Presidente della Repubblica, Mattarella, quello del consiglio dei ministri, Conte, i ministri Bellanova e Patuanelli e il sindaco di Roma Raggi, ha certo percepito come, in modi diversi e personali, viene oggi interpretato in Italia lo spirito d’impresa con un denominatore comune di apertura a innovazione e sensibilità sociale.
I casi scelti sono quelli di Luca Travaglini – Planet Farms -, con l’agricoltura verticale in Lombardia, esempio di innovazione e sostenibilità; Ariane Lotti – Tenuta San Carlo -, che da New York è tornata alle radici familiari in Toscana per dare vita ad un’azienda biologica all’avanguardia; Francesco Cambria – Cottanera -, che ha lasciato la toga per dedicarsi alla vitivinicoltura sull’Etna, raccogliendo il testimone del padre che, con coraggio, decise di piantare vigne sul vulcano quando ancora pochi ci credevano.
I loro interventi sono disponibili sul web nel filmato dell’evento.
Proprio per concretezza, è qui utile accennare alle storie personali e ai risultati, anche se per gli approfondimenti si rimanda ai contatti con le aziende.
Luca Travaglini milanese, laurea in economia alla Bocconi, a 35 anni decide di cambiare vita in seguito a una brutta esperienza di salute.
Dopo 4 anni di intensa ricerca, nel 2018 fa nascere Planet Farms, che è innovazione, tradizione ed eccellenza, con un sistema di coltivazione indoor che permette di controllare tutti i parametri fondamentali per la crescita degli ortaggi, a partire da acqua, luce, terra e aria.
I vantaggi che derivano da questa tecnologia sono molti, primo fra tutti il fatto di poter produrre ovunque, utilizzare il 97% di acqua in meno e garantire un prodotto in assenza totale di residui e fitofarmaci, fresco 365 giorni all’anno, indipendentemente dal fattore ambientale esterno.
L’agricoltura può così rimpossessarsi dei centri abitati che hanno fino ad ora ridotto i suoi spazi. Le piante sono coltivate in strutture su più livelli risparmiando il 90% di suolo,
L’azienda tiene ad evidenziare che il cibo prodotto “è sano, coltivato in locali controllati, lontano da inquinamento, insetti e batteri, senza alcun tipo pesticidi o diserbanti. È vicino, fresco, un ritorno ai sapori dell’agricoltura di una volta, quando dentro o su una foglia di insalata c’era solo insalata”.

Nata e cresciuta a New York, Ariane Lotti è tornata in Italia sei anni fa, per gestire l’azienda di famiglia in Toscana, su terreni comprati dal bisnonno nel 1936.
Ariane non è certo arrivata impreparata, poiché dall’età di 17 anni lavora, studia e fa ricerca in agricoltura per trovare modelli di agricoltura sostenibile. Per sei anni, a Washington, D.C., ha lavorato per gli imprenditori dell’agricoltura sostenibile in National Sustainable Agriculture Coalition e in Organic Farming Research Foundation.
Al suo arrivo in Italia, Ariane avvia un percorso di modernizzazione e sviluppo dell’impresa verso un modello nuovo: inizia la conversione al biologico, avvia una linea di prodotti a marchio aziendale, sviluppando rapporti di filiera e facendo investimenti.
Oggi Tenuta San Carlo è la prima e unica azienda in Toscana che fa riso bio. La tenuta si estende su 480 ettari, metà nel Parco Regionale della Maremma, con seminativi, un piccolo allevamento di vacche maremmane, agriturismo e zone di pineta e di palude protette.
Ariane cura un blog bilingue nel sito internet aziendale, cercando di riportare le emozioni vissute come agricoltore nelle diverse stagioni e proponendo originali ricette a base di riso e ingredienti rigorosamente stagionali.
Tra le altre esperienze narrate, lo scambio di vedute con Barack Obama, intervenuto a Milano nel 2017 per il “Global Food Innovation Summit”.
L’ approccio al cibo nell’agriturismo Tenuta San Carlo “si fonda su tre semplici principi: mangiare ciò che si produce, allevare gli animali allo stato brado, ascoltare e seguire la natura e i suoi cicli.”

Siciliano, Francesco Cambria dopo la laurea con lode in giurisprudenza si trasferisce a Milano e inizia a lavorare come avvocato in uno studio legale occupandosi di diritto penale societario.
Dieci anni fa cambia vita e torna in Sicilia, mettendo da parte la toga, ripartendo da zero e imparando a conoscere la vitivinicoltura da vicino, dove il padre, tra i primi, aveva creduto nelle potenzialità viticole dell’Etna, eliminando noccioleti e uliveti e piantando vigne.
Inizia una nuova avventura alla guida dell’azienda di famiglia, insieme allo zio e ai fratelli, con tecniche di viticoltura che tutelano un terreno speciale come quello vulcanico e strutture uniche come i pietrai. Allo stesso tempo l’azienda punta sull’innovazione, lavorando per una viticoltura di frontiera.
Nel 2019 Francesco Cambria riceve dal Gambero Rosso il premio speciale “Viticoltore dell’anno”.
Sessanta anni di esperienza sono alla base della capacità di innovare con l’amore per la terra e il lavoro che fa dichiarare: “Viviamo e coltiviamo con passione e rispetto la terra vulcanica, difficile e al tempo stesso generosa”.
Nei vigneti quasi tutti gli interventi, compresa la vendemmia, sono fatti a mano, impiegando “interi nuclei familiari, in particolare le donne che, secondo la tradizione dell’Etna, possiedono la giusta delicatezza nella cura delle vigne e nella scelta dei grappoli.”
La missione aziendale “Rispetto per la Terra e i suoi ritmi” coincide con un preciso intento: “Vogliamo realizzare sull’Etna un presidio di viticoltura innovativa che miri alla qualità e riesca a tradurre in vino la voce del territorio, valorizzando le differenze che ogni singola contrada dà alle uve.”
